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La mirabile guida di Cecilia Ugolini ha trasformato una giornata che si preannunciava uggiosa per una pioggerella quasi autunnale, in una piacevole “navigazione” (in pullman) tra i più interessanti scorci dei canali di Bologna, con un percorso variegato che, partendo dalla Chiusa di Casalecchio si è dipanato lungo i diversi sostegni e conche del Canale Navile. Quindi Bova, Battiferro e Corticella, non tralasciando la Salara, interessantissimo magazzino del sale posto a fianco dell’antico porto utilizzato in parte per lo stoccaggio di cereali. Un gradevole passaggio al Consorzio Canale di Reno e Savena in Via della Grada ha preceduto la sosta ristoratrice per un pranzo a buffet in uno “studio” proprio sul Canale delle Moline in Via Capo di Lucca.
La Chiusa di Casalecchio, una delle strutture più antiche ed interessanti d’Italia, ha consentito l’ingresso delle acque del fiume Reno in città dopo che, all’inizio del XIII secolo, il Comune di Bologna ha acquistato dalla famiglia dei Ramisani, il diritto dell’acqua eccedente del fiume Reno sia per le attività molitorie sia per l’immissione in un nuovo canale che partendo dalla zona Lame giungeva a Corticella, dove all’epoca vi era ancora una palude.
Il Canale Navile, dunque deriva dal reticolo idraulico del Reno e del Savena e ha dato l’avvio a una serie di attività lavorative quali la produzione della seta, della carta, nonché alla navigazione (consentita solo per sette mesi l’anno causa carenza estiva di acqua).  Il periodo compreso fra il 1400 e il 1700 fu il più importante per il Navile permettendo a Bologna di commerciare proficuamente soprattutto con Venezia. Verso i primi del ‘800 il canale perse gli usi di navigabilità cedendo il passo agli usi agricoli e agli inizi del ‘900 tutti i vari opifici sono stati chiusi trasformando il naviglio in recettore dei reflui urbani.
Attualmente il Navile, che arriva fino a Malalbergo, è stato bonificato grazie anche alla costruzione di un enorme impianto di depurazione dei reflui e i siti da noi visitati, alcuni con percorsi pedonali o ciclabili, sono apparsi di romantica bellezza. Se non fosse che alle 19 eravamo ancora a Corticella e dunque con esigenze di rientro, l’entusiasmo della nostra guida ci avrebbe condotto ben oltre, lasciandoci la curiosità di sapere se anche il prosieguo del canale è cosi affascinante.


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